Mindfulness

Cos'è la mindfulness?

“Mindfulness significa prestare attenzione con una modalità particolare: con intenzione, nel momento presente e in modo non giudicante”: le parole di Jon Kabat-Zinn (il biologo statunitense fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School) sono le migliori per dare una definizione di Mindfulness.
Questa pratica sta incontrando sempre più successo anche al di fuori dell’ambito terapeutico e si conferma come strumento efficace nel trattamento di disturbi quali ansia generalizzata, depressione, disturbo post-traumatico da stress, disturbi alimentari.

Il potere dei pensieri (e della consapevolezza)

Ciascuno di noi ha sperimentato, consapevolmente o meno, il potere che i pensieri esercitano sul nostro benessere: ciò che pensiamo influisce su come ci sentiamo, su quello che facciamo e su come ci poniamo nei confronti di noi stessi e del mondo. Una declinazione negativa del potere del pensiero ci arriva dal “rimuginio” e dalla “ruminazione”, che potremmo definire come l’abitudine di creare e perpetuare una serie di pensieri negativi riguardo a una situazione esterna o emotiva, interna. Spesso questi pensieri vengono innescati e operano in modo del tutto automatico. Un esempio comune potrebbe scorrere mentalmente la lista delle cose da fare nel corso della giornata oppure lasciarsi prendere dall’immaginazione e “farsi un film” degli eventi negativi che, come una reazione a catena, verrebbero innescati da una situazione, da un errore o da una brutta figura in cui temiamo di incappare.

La pratica della Midfulness permette di acquisire uno stato di consapevolezza del pensiero che fluisce dentro di noi nel momento in cui ci soffermiamo a esercitare la pratica stessa. Chi si esercita impara a osservare il proprio pensiero, a vederlo scorrere, a osservarlo, a non giudicarlo, a prenderne una sorta di distanza prospettica e infine a lasciarlo andare, espirandolo col proprio respiro. Praticare Mindfulness significa allontanarsi consapevolmente dall’onda dei pensieri che ci attraversa la mente, per (ri)portare l’attenzione al momento presente.

A cosa serve la mindfulness?Benefici per tutti, ma attenzione allo specialista

La Mindfulness ottiene effetti positivi su coloro che soffrono di stati di ansia, perché aiuta a neutralizzare i pensieri pessimistici o addirittura catastrofici e a liberarsi dalla loro spirale, che interferisce con le attività del quotidiano e con il benessere della mente.
I benefici della Mindfulness sono destinati a una platea “clinica”, ma possono essere sperimentati da ognuno di noi. La pratica consente infatti di acquisire una maggiore capacità di ascolto di se stessi e degli altri, di concentrarsi con maggior efficacia, di “disintossicarsi” dallo stress accumulato durante la giornata.

Per avvicinarsi alla Mindfulness può essere utile la lettura di un libro dedicato all’argomento, ma è  bene affidarsi a figure professionali che conoscano il metodo o, per meglio dire, i protocolli. Il primo è stato messo a punto proprio dal Professor Jon Kabat-Zinn alla fine degli Anni ’70 presso la University of Massachusetts Medical School ed è noto come MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction (Metodo per la riduzione dello Stress basato sulla consapevolezza). Nel corso del tempo, sulla base di questo primo protocollo ne sono stati messi a punto altri, orientati alla cura di disturbi specifici come la depressione, i disturbi della personalità o la ricaduta nelle dipendenze.
Ricorro alla pratica della Mindfulness nel caso in cui ritengo sia funzionale al percorso terapeutico del singolo paziente. Nella mia esperienza di psicoterapeuta, ho potuto appurarne i risultati in particolare tra i pazienti che manifestano grande difficoltà a “stare nel qui e ora”, che costantemente spostano l’attenzione sul passato o sul futuro. Il presente è l’unica dimensione reale: il passato non esiste più, il futuro deve ancora arrivare.

“Sono tante le ragioni per le quali ci stiamo rivolgendo verso la consapevolezza, non ultima forse l’intenzione di conservare la nostra salute mentale o di recuperare il senso delle proporzioni e o il significato delle cose, o anche solo di tenere testa al tremendo stress e alla grande insicurezza del nostro tempo. In effetti, limitarsi a sedere e a stare tranquilli per un po’ di tempo per proprio conto è un atto radicale di amore.”
(Jon Kabat-Zinn)